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Castello di Zabut o castello antico-Sambuca di Sic
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::Castello antico o Qasr Ibn Mankud a Sambuca di Sicilia » Storia

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O regno di Sicilia? Ove son quelle
Chiare memorie, onde potevi altrui
Mostrar per segni le grandezze antiche?

(Dal Fazello - Storia di Sicilia,
deca I,lib. VI,cap.I)



Castello di Zabut o castello antico-Sambuca di Sic

Castello di Zabut o castello antico-Sambuca di Sic




Il Castello, edificato dall'Emiro Zabuth, fu di proprietà di Guglielmo II e successivamente del Convento di Monreale; fu adibito anche a carcere. ll primo insediamento saraceno, edificato sulla sommità della collina sulla quale sorge Sambuca, consisteva in un Castello-fortezza da cui si dipanava poi il quartiere saraceno le cosiddette "setti vaneddi" o sette vicoli saraceni, viuzze strette costruite così per favorire la difesa e nello stesso tempo mantenere un clima adeguato.
Del Castello arabo oggi resta solo il belvedere che guarda verso Adragna, Giuliana e i territori di Caltabellotta, un piccolo terrazzo che si affaccia a strapiombo ed una splendida esplanade che con una maestosa scalinata si affaccia sulla piazza Baldi Centellis, che nasconde nelle sue viscere i resti delle carceri e dei camminatoi sotterranei del vecchio Castello. Oggi questi camminatoi non sono fruibili, ma numerose sono le iniziative da parte del Comune per il recupero di questi pezzi di storia. Il Castello, essendo opera dei musulmani, nel lontano 1500 fu "riarrangiato" da un gruppo di Gesuiti che venne a Sambuca. Al suo posto fecero costruire il Calvario con tre croci, che oggi non ci sono più, a testimonianza della cristianità. Una guglia policroma svetta ancora come campanile della Chiesa della Matrice. Parte delle pietre che costituivano il Castello furono utilizzate dai sambucesi di allora per costruire case di civile abitazione che dopo il rimaneggiamento del Castello cominciarono a sorgere nella zona.

Ubicazione: centro urbano, quartiere Matrice, piazza Baldi Centelles.
Localizzazione storica: Val di Mazara.
Cronologia delle principali fasi storico-costruttive:
XI-XII ipotetica costruzione del castello.
XIX (prima metà) - distruzione del castello.
Notizie storiche:
1185 - Sambuca è ricordata come casale di pertinenza della Chiesa di Monreale - Amico 1855-56, II, p. 448.
1403 - il castello di Sambuca, per la prima volta documentato in quanto tale, è assediato da re Martino I - Lagumina 1884-95, p. 245.
XIII-XVI - attraverso Eleonora d'Aragona, signora di Sciacca, Sambuca diviene feudo dei Peralta. La terra di Sambuca è poi venduta ai Ventimiglia, agli Abatelli, ai Bologna. Per matrimonio perviene ai Settimo. Passa poi ai Bardi (o Baldi), ai Mastrantonio, ai Centelles; gli ultimi signori di Sambuca sono i Beccadelli Bologna.
XVII - persa la sua funzione di difesa, il castello va cedendo il suo spazio alla Chiesa Madre che, da allora, fu ripetutamente ampliata inglobando una delle torri, divenuta campanile.
XVII (meta) - "castello ... quasi ruinoso" - Amico 1855-56, II, p. 449. XIX (inizi) - diviene prigione e poi, durante l'epidemia di colera del 1837, lazzaretto.
Proprieta attuale: pubblica (Comune).
Uso attuale: piazza e terrazza belvedere. L'area circostante, perimetrale del castello, è occupata da abitazioni private.
Stato di consistenza: pochissimi resti fuori terra che non consentono - se non molto parzialmente - una lettura ricostruttiva dell'impianto.
Impianto planimetrico: pianta irregolare, a corti.
Rapporti ambientali: il castello era posto sul punto piu alto di un colle isolato, al centro di una cerchia di monti, in comunicazione con il castello di Giuliana e la torre di Santa Margherita Belice.
Proteggeva un insediamento urbano e una valle ricca di terre seminative, acque e mulini.
Descrizione: il castello si articolava in due parti di cui quella piu antica era posta sulla sommità e presentava sul versante che guarda verso Giuliana una torre semicilindrica. Il corpo aggiunto aveva al centro un ampio cortile con cappella e dimora signorile a cui si accedeva attraverso una scala monumentale, non piu esistente (atto notarile del 17 dicembre 1722 stipulate presso il notaio Gaspare Graffeo, in Giacone 1932). La zona del castello era percorsa da un sistema di corridoi e fosse ipogee, depositi di grano (testamento di Giovanni Luigi Settimo [ti525] , barone della terra e castello della Sambuca - Biblioteca Comunale di Palermo, ms. 2 Qq G 205 n. 6.




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